La legge di bilancio cambia il quadro delle agevolazioni

Il quadro delle agevolazioni fiscali per la riqualificazione immobiliare appare destinato a mutare radicalmente con la Legge di Bilancio 2022. Almeno stando alle anticipazioni. Ma prima di entrare nel merito, è meglio ricordare qual è la situazione attuale.

Superbonus e scadenze oggi

Rispetto al Superbonus è bene conoscerne la scadenza attuale. Ad oggi è fissata per i lavori in condominio al 31 dicembre 2022, per gli edifici residenziali da 2 a 4 unità immobiliari posseduti da persone fisiche la scadenza è sempre il 31 dicembre 2022 ma a condizione che al 30 giugno dello stesso anno risulti effettuato almeno il 60% dei lavori; per gli edifici costituiti da una singola unità immobiliare e per le unità immobiliari indipendenti pur se ubicate in un complesso condominiale (ad esempio le villette a schiera) la scadenza è il 30 giugno 2022.
Infine per le case degli Iacp ed enti assimilati la scadenza è il 31 dicembre 2023 ma a condizione che al 30 giugno dello stesso anno risulti effettuato almeno il 60% dei lavori.

Ecobonus e Sisma bonus “standard”

Tutti gli altri bonus (ecobonus e sisma bonus “standard”, bonus ristrutturazione, bonus facciate, bonus mobili, e bonus verde) se non intervenisse una proroga scadrebbero il 31 dicembre prossimo (2021). Senza proroga i primi quattro bonus citati rientrerebbero nella versione “stabilizzata” del bonus ristrutturazione, con la detrazione di scarsissimo appeal del 36% in dieci anni su un tetto di 48 mila euro.
Analogamente la possibilità di chiedere lo sconto in fattura o di effettuare la cessione del credito per i primi quattro bonus è in scadenza il 31 dicembre prossimo.

Superbonus al 2023

E veniamo alle anticipazioni sulla Legge di Bilancio. Per i superbonus si profila la proroga della scadenza di un anno, e quindi fino al 31 dicembre 2023, solo per i condomini.
Un “trattamento di favore”, destinato sicuramente ad accendere polemiche che troveranno eco nel dibattito parlamentare, giustificato crediamo da due fatti: il primo è che i migliori risultati per l’ambiente si ottengono abbattendo le emissioni dei grandi complessi immobiliari, il secondo è che i condomìni sono partiti dopo, perché i tempi di delibera sono molto lunghi e l’impasse, superata solo con il decreto Semplificazioni, della doppia regolarità urbanistica (si richiedeva la documentazione sia sugli edifici sia sulle singole unità immobiliari) aveva bloccato l’avvio dei cantieri. Dopo agosto i cantieri sono partiti portando anche a un forte aumento dei costi, aggravato dalla scarsità dei materiali e dall’aumento dei prezzi sui mercati internazionali. Ad esempio a Milano oggi si ha difficoltà a trovare i ponteggi disponibili per avviare i lavori.

Bonus ristrutturazione, sisma bonus e ecobonus

Per il bonus ristrutturazione, il sisma bonus e l’ecobonus nella versione “standard”, si prospetta una proroga triennale alle condizioni attualmente in vigore. Nulla però, in mancanza del testo del disegno di legge, si può dare per sicuro sulla contestuale proroga di sconto in fattura e cessione del credito.
Appare probabile la proroga anche del bonus mobili e di quello verde.

Bonus facciate: le regole

Dall’elenco che abbiamo fatto dei bonus che sarebbero prorogati manca però il bonus facciate. Allo stato attuale pare che la sua proroga non sia prevista. Questa è una notizia importante perché il bonus facciate in molti casi è un’alternativa praticabile (e consigliabile) al superbonus. E’ vero che il beneficio è del 90% in 10 anni e non del 110% in cinque, però ha molti meno vincoli (ad esempio non è necessario migliorare la classe energetica), molta meno burocrazia e neppure limiti di spesa .
Ricordiamo che il bonus facciate si applica ai lavori di rifacimento, anche superficiale, dei prospetti esterni degli edifici anche non residenziali alla sola condizione che l’immobile sia ubicato in una zona altamente edificata del territorio comunale.
Se i lavori non comportano il rifacimento di oltre il 10% dell’intonaco non ci sono nei fatti pratiche da svolgere, se l’operazione invece è più radicale bisogna solo dimostrare un miglioramento della prestazione energetica dell’edificio. Senza bonus facciate le operazioni meno invasive sarebbero agevolate con il bonus ristrutturazione al 50%, quelle più radicali con l’ecobonus al 75%. Ovviamente i proprietari di casa e i condomini intenzionati a compiere lavori che rientrano nel bonus facciate in questa fase dovranno valutare se fermarsi ad aspettare l’iter parlamentare della manovra o virare, laddove ve ne fossero le condizioni, sul superbonus.

Fonte: Corriere.it